In ricordo di Rino
Ora che ho visto il progetto, le planimetrie e le simulazioni di come mi trasformerò, non vedo l’ora di sentire dentro di me le voci degli operai, di vederli impegnati a darmi una nuova struttura, ma soprattutto a farmi ancora bella, più bella di come ero. Ed ero già una bellissima casa.
Dimenticavo! È grazie a mcr se ora ho anche un nome. Sono stati loro a battezzarmi Casa Rino, lo stesso nome del papà di Christian. Anzi il suono nome completo era Guerino Vittorio Rivola. I Rivola erano una famiglia giunta in Ticino nell’Ottocento dalle valli lombarde, i primi a essere naturalizzati cittadini svizzeri furono, nel 1897, Samuele Rivola e sua moglie Maria Cristina Richina e il destino della loro famiglia si legò a Robasacco. Il loro figlio Pietro Giuseppe nei primi anni del Novecento divenne il casellante del passaggio a livello di Robasacco, che si trovava nel territorio di Contone. Nella casa cantonale alle Casermette, a non molta distanza da dove sorgo, crebbero Vittorio Guerino con i suoi fratelli e sorelle, i figli di Pietro Giuseppe e Rosa Borsatti. Il destino prese però una piega tragica: un incidente ferroviario strappò il buon Pietro Giuseppe all’affetto dei suoi cari il 7 luglio del 1925, aveva solo 39 anni. Rino che aveva 10 anni rimase orfano del padre assieme ai suoi fratelli Ettore e Dante e alle sorelle Vera, Erminia e Pierina, nata da meno di un mese. La vita di Rino fu poi intensa, coltivò la passione per i cavalli e lasciò i suoi cari nel 1991. Christian oggi lo vuole ricordare, con i suoi avi, nel segno di un legame fatto d’intrecci di destini e di luoghi, lungo la strada del Ceneri.