Quando si partiva per le Americhe
Sorgevo a Robasacco, un villaggio di qualche centinaio di anime lungo la via che un tempo scendeva dal Ceneri al piano. Per un paio di secoli Robasacco fu un Comune indipendente per poi fondersi, nel 2005, con Cadenazzo. Da tempo lo spopolamento si era fatto strada. L’economia rurale, quella basata sul ciclo delle stagioni, sul “pane dei poveri”: le castagne, sul pascolo e gli altri frutti da strappare ai pendii, non bastò più ai nuovi nati, che scelsero di cercar fortuna oltre Gottardo oppure salpando per le Americhe o l’Australia. Verso la fine del Novecento arrivò anche qualcuno a Robasacco, soprattutto confederati che cercarono qui un posto al Sud delle Alpi e con la vista che spaziava sulle Alpi e il Verbano. Costruirono nuove case verso San Leonardo, mentre il centro, dove sorgevo, continuò a spopolarsi. Attorno a me le voci si fecero sempre più rade, era arrivata la lavatrice e io ero diventato solo una tettoia con una vasca. Non ero più uno dei centri della vita sociale.